lunedì 9 luglio 2012

prime avvisaglie di autonomia....

In questo periodo ho ripreso un po' a lavorare, e sto portando tutte le mattine Giuliano Libero da mia madre. Abbiamo fatto la cosa gradualmente ed è andata abbastanza bene, a parte i  miei pianti e sensi di colpa iniziali...Comunque lui e la nonna si divertono un sacco, il problema è stato il salutoquando vado via. Subito ho fatto come consigliava mia madre e cioè sparire ed andare via alla chitichella mentre lui era distratto. Però la cosa non mi convinceva, perchè il messaggio era: quando vai dalla nonna la mamma sparisce. Ed infatti Giuliano ha iniziato a piangere ogni volta che , da mia madre, mi spostavo in un'altra stanza. Non credo che bisogna mentire ad un bambino, anche se così piccolo. E sicuramente non mi piace se piange vedendomi andare via. Allora ne ho parlato un po' con amiche e ho cambiato maniera: cerco di creare  un rito del distacco ed uno del ritorno. Anche in macchina metto sempre lo stesso cd. Risultato: in macchina è contento e concentrato sulla musica per tutto il viaggio, poi suoniamo il campanello insieme,e dopo poco usciamo tutti insieme, lui sulla carrozzina, per fare un giro con la nonna. Facendo così, quando lo saluto e gli dico la frase di rito, rimane tranquillo, quasi non facesse caso a me che me ne vado. Se rimangono a casa è più difficile che non patisca. A volte l'ho salutato troppe volte ed ha pianto un casino.
Ma venerdì è successo qualcosa. Mia madre non poteva uscire subito così il saluto l'ho dovuto fare in casa e in genere patisce. Lui stava giocando, l'ho baciato e gli ho detto che mamma va a lavorare e che torna presto ecc ecc e mi sono diretta verso la porta. Lui mi è venuto incontro chiamandomi ad abbracciarmi e poi, al posto di piangere, con le braccia si è allontanato e si è girato, e se n'è andato via. Mi ha lasciata andare lui...
 L'ho vissuta come una grande dimostrazione di autonomia da parte sua. Sono orgogliosa di quel piccoletto!

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